GIACOMO LEOPARDI

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Giuseppe Bonghi

Introduzione
Pensieri
di
Giacomo Leopardi

 

         Nel 1845 il Ranieri, all’interno di una edizione delle Opere leopardiane da parte della casa editrice Le Monnier, pubblicò una raccolta di centoundici pensieri, che il Leopardi aveva lasciato incompiuta. Era quasi certamente il nucleo essenziale di un manuale di filosofia pratica e il tentativo di dare ordine al suo pensiero con un lavoro di affinamento e di riordino delle tante note sparese sul comportamento umano, di cui era attento osservatore. "Come altri grandi autori prima di lui – Pascal, Montaigne, Rousseau – voleva fare della sua esperienza esistenziale un’indagine capace di cogliere gli aspetti universali dell’uomo", non tanto con velleità di filosofo (ben diversa avrebbe dovuto essere l’organicità dell’opera e della ricerca filosofica), quanto con intenti d’artista, che vede la vita e l’uomo e cerca di coglierne l’essenzialità.
         Così il 2 marzo 1837 da Napoli Leopardi scrive a Luigi De Sinner a Parigi, a proposito di un’edizione della sue opere presso l’editore parigino Baudry, in particolare dei Canti e delle Operette morali: Je veux publier un volume inédit de Pensées sur les caractères des hommes e sur leur conduite dans la Société. Ma l’improvvisa morte, avvenuta il 14 giugno, impedirà il compiersi del desiderio di pubblicare questa operetta, che stando a questa lettera, doveva già avere una sua qualche compiutezza.
         I Pensieri sono ricavati dalle annotazioni sparse dello Zibaldone e rappresentano un insieme di massime morali intorno alle quali, quasi certamente fra il 1830 e il 1835, Leopardi aveva lavorato, come testimonia lo stesso Ranieri nello scritto Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, dopo l’interruzione della scrittura dello Zibaldone, la cui ultima annotazione è datata Firenze 4 dicembre 1832. Lo stesso Carlo Leopardi, fratello di Giacomo, asseriva di averne visti molti, comunque più dei 111 che verranno pubblicati e Pietro Giordani in una sua lettera a Prospero Viani del 1845 riferiva che Ranieri gli aveva parlato parecchi anni addietro di oltre 600 pensieri.
         Anche questo può aver contribuito a lasciare quell’impressione di incompletezza nel lettore, che comunque vi trova le linee fondamentali della concezione leopardiana della vita e dei comportamenti umani. Questi i temi fondamentali, in un elenco che non ha pretese di esaustività ma semplicemente quello di essere un punto d’avvio alla lettura e alla comprensione dei Pensieri. Personalmente non vedo in questa raccolta nessuna ricerca di tipo filosofico o l’enunciazione di una particolare poetica, come avviene per molti scrittori; piuttosto vi vedo momenti di riflessione sull’uomo, sulla mentalità, sul modo di vedere se stessi e gli altri; e sono pensieri che non si possono limitare a un determinato periodo storico, a come era l’uomo ai tempi del Leopardi, ma possono essere validi in ogni epoca, e quindi trovano anche oggi la loro validità.

1) il mondo si divide in uomini illustri (pochi) e birbanti (tanti) I   CI
2) la morte VI-VII
3) la malvagità  XVI XXXVIII CIX
4) inabili alle cose del mondo  
5) l’uomo XXII XXIII XXIV XXV XXVI XXVIII XXXI XXXIIXXXV XLIII XLIV XLVI LXXXII XCIII XCVI XCVIIXCVIII
6) la letteratura XXIX LIX LX
7) presente e passato XXX XXXIX
8) inganno e affabilità, gentilezza XXXIII XXXIV XCII
9) l’intolleranza e l’amore per gli altri XXXVII XLIX L
10) amor proprio XL XLI XLII
11) il trascorrere del tempo XLV LXXX
12) la gioventù XLVII LXX LXXI LXXII LXXIX C CII
13) la noia LXVII LXVIII
14) la donna LXXIII LXXIV LXXV
15) la salute LXXVII
16) il riso LXXVIII
17) la civiltà LXXXIV LXXXV CIV
18) la vanità LXXXVIII
19) la rimembranza LXXXVII
20) il ridicolo e l’apparenza XCIX

Per concludere diamo nella tavola seguente l'elenco dei riferimenti dei Pensieri alle pagine dello Zibaldone, elenco tratto da: Leopardi, Tutte le opere, vol. I, a cura di Walter Binni, con la collaborazione di Enrico Ghidetti, Sansoni, Firenze 1969, pag. 1438)

II

2453 – 2454

V

4131 – 4132

VIII

339-340; 1535-1537; 2471-2472

XII

45

XIII

60; 2255

XIV

283-285

XV

197-198; 454-455

XVI

463-465; 669-674; 1100; 1913; 2473-2474

XVII

334

XXI

507-508

XXIII

663-666

XXIV

2429

XXV

1727-1728

XXVI

1673-1675