Luigi Tripodaro
Giuseppe Bonghi

Appunti di Storia della Letteratura italiana

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Letteratura fra le due guerre

         Negli anni compresi fra le due guerre, la letteratura italiana si allontana da una parte dallo sperimentalismo e dalla ansia, spesso disordinata, del nuovo e dall'altra approda ad una serie di soluzioni sofferte e motivate, nelle quali si intravede tra l'altro una profonda somiglianza con le più importanti esperienze spirituali e letterarie straniere. All’irrequietezza ed alla complessità di motivi, che avevano caratterizzato La Voce, si contrappone infatti nell'immediato dopoguerra la compostezza del programma della nuova rivista letteraria, La Ronda (1919 23), che con la sua attenzione nei confronti dei valori formali e con la sua adesione allo spirito della tradizione classica propose ideali non trascurabili, o almeno individuò dei punti fermi e dei valori utili ed in grado di ispirare positivamente l'attività letteraria.
         Un capitolo importante della poesia italiana, ispirato da suggestioni straniere e da motivi storici e politici ha inizio in tale periodo e dimostra immediatamente la sua robustezza. Nel secondo ventennio del Novecento appaiono infatti poeti che esprimono il mondo moderno, i quali furono detti ermetici per il loro stile chiuso e difficile. Essi trattarono con umanità e compostezza i temi connessi con il venir meno dei principali valori e quindi la solitudine e l'infelicità dell'uomo. Sulla letteratura italiana influirono in particolare in questo periodo, mentre veniva meno la trattazione di temi politici e sociali, le teorie dell'esistenzialismo (Heidegger, Jaspers, Sartre), che sottolineavano la crisi della società europea e nello stesso tempo tracciavano un quadro negativo della condizione del singolo, la cui vita venne descritta come qualcosa di inutile, di incerto, come circondata dal vuoto e dall'assurdo.
         A questa diagnosi, che è ampiamente testimoniata nella lirica ermetica o "pura" e nel romanzo, ossia in buona parte della letteratura, dove però è quasi sempre presente la volontà e l'ansia di ricerca e di scoperta di valori che riscattino l'uomo dalla sua fragilità, si aggiunge, nella narrativa, dopo il '30, una tendenza vagamente realistica. Una dimostrazione di ciò è l'attenzione nei confronti degli ambienti borghesi e provinciali di cui vengono denunciate le contraddizioni, a cui si unisce una profonda ansia di rinnovamento morale e spirituale.
         Sulla trasformazione della cultura italiana agiscono inoltre, nel periodo compreso fra le due guerre, dopo La Ronda, le riviste Solaria e Novecento. La prima operò a Firenze dal ‘26 al ‘36 e tentò di conciliare le esigenze di decoro e di compostezza sostenute dalla Ronda con una problematica particolarmente complessa sul piano del contenuto, mentre la seconda, ispirandosi al surrealismo francese ed al boemo Franz Kafka, sviluppò istanze legate ai temi dell'inconscio e propose nella letteratura motivi ed atteggiamenti vagamente irrazionali e fantastici. Fra le due tendenze prevale, nel secondo ventennio del secolo, quella intimistica in particolare, nei confronti del realismo, come dimostrano la poesia e la narrativa.

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Ultimo aggiornamento: 17 luglio, 2000