LA LETTERATURA DEL QUATTROCENTO
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1.
Nato nel 1440 a Scandiano (Reggio Emilia) nel feudo di famiglia,
si trasferisce ancora bambino a Ferrara, insieme alla madre e lì viene
allevato nel culto delle lettere classiche, della poesia e delle arti. 2.
Una serie di lutti a catena: il padre (quando Matteo aveva 10
anni), il nonno (quando ne aveva 16) e lo zio paterno (quando ne aveva
20), lo costringono ad occuparsi personalmente della gestione del feudo.
Nell'affrontare aspre controversie coi parenti, che volevano
impadronirsi dei suoi beni, rischia persino di morire avvelenato da
parte di una zia. Soltanto a seguito dell'intimazione del duca Ercole I
d'Este le liti si concluderanno con la spartizione definitiva dei beni. 3.
Cresciuto all'ombra della corte estense, Boiardo è tenuto in
gran conto dai duchi che gli conferiscono vari incarichi di
rappresentanza. Nel 1476 si trasferisce stabilmente a Ferrara, quale
familiare stipendiato di Ercole d'Este. 4.
Egli comunque si sente più incline agli studi letterari e a
comporre poemi ispirati dai sentimenti d'amore, dai piaceri
dell'avventura e da quelli della vita di corte. Il suo poema più
celebre è infatti l'Orlando Innamorato, che il poeta comincia a
comporre intorno al 1475, terminando le prime due parti nel 1482 (la
terza, che gli prenderà oltre dieci anni di tempo, resterà incompiuta
al nono canto della terza parte, a causa della discesa in Italia di
Carlo VIII, i cui soldati occuperanno anche le terre del letterato). Il
poema, prima di essere dato alle stampe, fu recitato dallo stesso autore
alle dame e ai cavalieri di corte, perché a loro era destinato. 5.
Una grande passione amorosa giovanile per la gentildonna Antonia
Caprara gli ispirò i versi del Canzoniere (1469-76), il cui
titolo latino è Amorum libri tres: tre infatti sono i libri in
cui è composto: 1. gioia ed esultanza di amore ricambiato; 2. gelosia e
smarrita tristezza per l'amore tradito; 3. R rimpianto e religiosa
contrizione. Composto di 50 sonetti e 10 componimenti di metro diverso,
il poema rivela uno dei maggiori lirici d'amore del Quattrocento. Suo
modello è il Petrarca, ma, a differenza di questi, il Boiardo esprime
una carica vitale e gioiosa decisamente originale. Di argomento politico
oltre che amoroso le terzine della Pastorale. 6.
L'Orlando Innamorato, poema cavalleresco in ottave, è
considerato, a torto, la prosecuzione in tono minore dei grandi cicli
cavallereschi bretone e carolingio. In realtà di diverso c'è lo
spirito con cui è stato composto. Il poema infatti nasce da un festoso
amore per la costruzione di favole sentimentali e d'avventura, in cui i
protagonisti, le dame e i cavalieri compiono le loro imprese di guerra e
di passione. Gli intrecci ordinari e straordinari, naturali e
soprannaturali si allacciano e si sciolgono per l'incanto di fonti
magiche, di anelli fatati, di mostri e personaggi misteriosi, mentre un
costante tono di arguta e maliziosa festevolezza avvolge gradevolmente
il poema. Le donne non hanno altra consistenza che il meraviglioso
incanto della loro bellezza, in perpetuo movimento da un'avventura
fiabesca a un'altra. Qui, in sostanza, si è in presenza del gusto del
racconto fine a se stesso, che non si attiene a precise regole
architettoniche e che rifiuta la consequenzialità della logica
compositiva. 7.
Sul piano stilistico ed espressivo Boiardo, in questo poema, non
è raffinato come l'Ariosto, ma semplicemente perché gli interessa
esprimere l'energico, il primitivo e non l'eleganza armoniosa. La sua
lingua infatti vuole essere schietta, rude, ibrida (accosta a un fondo
padano elementi idiomatici di varia provenienza). La sua originalità in
fondo sta proprio in questa scelta formale, che il poeta riteneva
consona a esprimere delle vicende spontanee, al di fuori degli schemi
scolastici. 8.
Aprendosi con una giostra bandita a Parigi da Carlo Magno, con
grande magnificenza, il poema resta interrotto in pieno dramma
cavalleresco con Angelica affidata in custodia da Carlo al duca Namo e
promessa a chi combatterà più valorosamente i saraceni, che minacciano
la capitale. 9.
Nel 1480, a un anno di distanza dal matrimonio con una nobildonna
di Novellara, Boiardo viene nominato governatore di Modena; sette anni
dopo passa al governo di Reggio, e qui muore nel 1494. |